Occhiali VR consigli per l'acquisto: come scegliere il prodotto giusto
- Aspetti rilevanti
- Grazie ai visori VR gli utenti possono immergersi appieno in mondi virtuali.
- I visori VR non si trovano solamente nell’industria dell’intrattenimento ma anche in campo scientifico.
- Le versioni per smartphone sono principalmente adatte ai novizi. I gamers hanno bisogno di modelli più potenti per giocare su PC o console.
- Il tracciamento dei movimenti della testa e delle braccia, così come la posizione nello spazio, sono determinati da diversi sensori interni o esterni.
- Quando si sceglie un visore VR, oltre al tracciamento dei movimenti, la qualità dell’immagine, il comfort e la compatibilità con i software utilizzati sono i fattori decisivi.
Il biglietto d’ingresso nel mondo virtuale
Ti piacerebbe essere in pigiama sul divano e nella cabina di pilotaggio di un aereo, sulla luna o 20000 leghe sotto il mare allo stesso tempo? Quella che una volta era fantascienza oggi è diventata una delle innovazioni più eccitanti dell’industria dell’intrattenimento: grazie a dei visori VR (Virtual Reality, ovvero “realtà virtuale”) è possibile immergersi nelle profondità di mondi interattivi composti da bit e byte. I visori VR sono degli head-mounted display (HMD) (letteralmente: schermo montato sulla testa) ovvero dei dispositivi in grado di visualizzare diversi contenuti su di uno schermo, collocato di fronte agli occhi e indossato più o meno come una maschera da sci. L’immagine visualizzata dai due occhi è leggermente diversa, sfasata così come avviene nella realtà, il che crea l’illusione di tridimensionalità. Che tu voglia goderti una tranquilla giornata di sole al Central Park di New York o catapultarti in una battaglia medievale, grazie ai giusti visori VR, l’esperienza entusiasmante è garantita.
Per molti la tecnologia VR sembra una trovata ancora futuristica e poco conosciuta. Eppure essa esiste da tempo e si sta diffondendo e migliorando ad un ritmo sempre più frenetico. Già negli anni ’90 la NASA aveva sviluppato il precursore dei visori VR che oggi noi tutti conosciamo. Il Virtual Boy della Nintendo, lanciato sul mercato nel 1995, è stato il primo tentativo di introdurre i visori VR nel mondo dell’intrattenimento di massa. Nonostante si rivelò un insuccesso, segnò l’inizio di questa tendenza.
La vera svolta per i visori VR è arrivata solamente nel 2013 con l’Oculus Rift. Dagli anni 90’ la tecnologia ha fatto passi da gigante e chiunque oggi si immerga per la prima volta in un mondo virtuale indossando un visore VR rimarrà inevitabilmente sbalordito. È sorprendente quanto tutto risulti ingannevolmente reale. Dunque, agli appassionati di tecnologia e ai gamers, i visori VR sono assolutamente raccomandati.
Divertimento e avventura a portata di mano
I visori VR sono utilizzati in una grande varietà di settori, tra cui le visite turistiche. Grazie ad essi è possibile esplorare luoghi spettacolari direttamente dal salotto di casa: navigare in mondi sottomarini, volteggiare sulle montagne russe o contemplare paesaggi mozzafiato, tutto a portata di mano. Anche concerti ed eventi sportivi possono essere virtualmente vissuti grazie a questi dispositivi. Diverse aziende, come ad esempio Ikea e Volkswagen, utilizzano i contenuti VR con scopi di marketing. Ma è soprattutto nel settore dei videogiochi che i visori VR sono sempre più diffusi ed in grado di creare un’esperienza di gioco particolarmente intensa. Anche l’industria del porno ha riconosciuto il potenziale di questa tecnologia e di conseguenza sta implementando sempre più la produzione di contenuti VR.
Ad ogni modo, la tecnologia VR è molto più di un semplice giocattolo. Infatti, anche nel campo della salute mentale si può trarre beneficio da questi apparecchi: come parte di una terapia espositiva i pazienti possono imparare a gestire meglio le loro fobie. A coloro che soffrono di vertigini, ad esempio, la possibilità di salire, almeno in un primo momento virtualmente, ad un’altezza altrimenti inconquistabile potrebbe aiutare a fare il passo successivo nella realtà. Diverse scuole e università hanno introdotto i visori VR nei processi di apprendimento. Anche gli apprendisti piloti possono giovare di questa tecnologia integrata a dei simulatori di volo o persino per i medici, i quali grazie ad essa possono sperimentare complesse tecniche chirurgiche prima di interventi difficili. Un’anteprima in 3D dei nuovi prototipi si è rivelata utile e in grado di ottimizzare i risultati anche nell’industria automobilistica e in architettura. Infine, al giorno d’oggi, intere visite attraverso musei e mostre possono essere vissute grazie a dei visori VR.
Videogiochi di nuova generazione: cosa significa VR?
La realtà virtuale è un tecnologia che crea ambienti digitali e interattivi. I visori VR permettono di entrare in questi mondi virtuali. Per permettere il movimento, il guardarsi intorno e l’interazione con questo mondo digitale senza alcuna distrazione, questi visori garantiscono in primo luogo un isolamento totale dal mondo esterno. Questo proietta l’utente nel mezzo della realtà virtuale, sia essa un video a 360 gradi, un videogioco o un porno.
La visione diventa realtà: la creazione di un’immagine 3D
Le immagini VR differiscono da quelle ordinarie in quanto sono tridimensionali con un campo visivo ampio e poco limitato. I visori VR trasmettono un’immagine per occhio tramite due lenti separate. Poiché le immagini, come avviene nella realtà, sono leggermente sfasate, viene a crearsi l’illusione percettiva di un ambiente tridimensionale (anche noto come effetto stereoscopico).
Visione binoculare
Entrambi gli occhi percepiscono un oggetto fisso in modo leggermente diverso. Una “illusione ottica” è creata da un’interazione tra l’occhio destro e sinistro. Tieni un oggetto davanti agli occhi e chiudi alternativamente gli occhi destro e sinistro. Noterai che l’oggetto sembra cambiare leggermente posizione.
I visori VR sono solitamente un oggetto relativamente ingombrante ed avvolgente. Infatti, per evitare infiltrazioni di luce dall’esterno vanno a coprire tutta la zona degli occhi. Grazie ad una funzione di tracking, il mondo virtuale segue i movimenti della testa dell’utente. Oltre ai movimenti del capo, possono essere integrati anche dei controller o joystick per una o due mani.
Visori VR per ogni esigenza
I visori VR di oggi sono compatti, potenti e adatti all’uso quotidiano. Nonostante non siano diffusi da molto tempo, alcuni modelli si sono già affermati sul mercato. I visori VR possono essere indicativamente suddivisi in quattro categorie: visori VR per lo smartphone, per la console gioco, per il computer e i visori autonomi (stand-alone). Mentre i visori VR per PC e console sono molto simili, i visori VR da gaming e le versioni per smartphone sono mondi differenti. I visori VR economici si trovano già a partire dai 40 euro, mentre quelli di qualità superiore partono dai 200 euro. In base alle esigenze e al budget individuale si può decidere il modello più adatto.
Visori VR per smartphone
A coloro che desiderano un approccio economico al mondo virtuale sono consigliati i visori VR per smartphone. Questo tipo di dispositivi non possiedono uno schermo integrato ma utilizzano lo smartphone come schermo. Di conseguenza, fungono da semplice contenitore. Grazie all’aiuto di una App o di un Videoplayer, le immagini creano una realtà virtuale relativamente semplice. I sensori dello smartphone registrano i movimenti della testa, rendendo così possibile uno sguardo a 360 gradi nell’ambiente virtuale.
Il vantaggio di questa tipologia di visori è sicuramente la loro flessibilità: possono essere portati ovunque e utilizzati in qualsiasi momento. In più non si ha bisogno di sensori esterni, joystick, PC o console. Ovviamente presentano anche molti limiti, in particolare una ridotta libertà di movimento; infatti, non è possibile “camminare” all’interno del mondo virtuale. In più, essendo lo smartphone utilizzato come schermo non esistono appunto joystick o controller in grado di gestire le Apps. Nondimeno bisogna accettare dei compromessi anche dal punto di vista della qualità delle immagini e di comfort. Tali visori, infatti, possono solo riprodurre contenuti interattivi o giochi in bassa qualità. Infine, bisogna dotarsi di uno smartphone moderno.
Esempi ben noti sono il Samsung Gear VR e il Google Cardboard. Quest’ultimo è fatto in cartone ed è acquistabile per pochi euro. Molti dei visori VR per smartphone sono inoltre compatibili solamente con specifici produttori: il Gear, per esempio, funziona esclusivamente con gli smartphone Galaxy. Il Destek V5, invece, è compatibile sia con i dispositivi iPhone che Android. Esso può essere gestito tramite un telecomando Bluetooth e garantisce un elevato comfort e nitidezza dell’immagine. Acquistabile a poco meno di 50 euro, rappresenta un buon affare.
Visori VR per console
Se volete immergervi completamente nei mondi virtuali e cacciare, volare o fare incantesimi dentro di essi, dovreste orientarvi verso i visori VR per console. A fare da apripista in questo settore è stata la Sony con il suo visore VR per la PS4: il PlayStation VR. Questi visori sono compatibili con tutti i modelli di PS4, ma non con il computer o qualsiasi altra console di gioco. I PlayStation VR possono essere collegati tramite un cavo HDMI, in grado di trasmettere sia suono che immagini. La PlayStation Camera in dotazione è da installare sopra il televisore. Essa è fondamentale per l’head tracking (movimenti della testa) e può essere associata all’apposito PlayStation Move controller. In ogni caso si possono utilizzare anche i tradizionali joystick. Tuttavia, a causa del cavo, si dispone di un raggio di azione di soli 4,4 metri.
Il design ben progettato del PlayStation VR riesce a bilanciare con successo il suo peso relativamente elevato. Ciò garantisce un alto livello di confort anche nelle sessioni di gioco più lunghe. Il cinturino per la testa è regolabile così come un caschetto da bicicletta. La plastica nera, avvolgente, impedisce con efficacia il filtraggio di luce all’interno del visore. Inoltre, la distanza tra le lenti e gli occhi può essere regolata tramite un meccanismo scorrevole. In questo modo il visore può essere utilizzato anche da coloro che portano gli occhiali.
Le immagini nitide restituite da questo tipo di visore rendono l’esperienza di gioco molto più coinvolgente rispetto ad un visore VR per smartphone. Inoltre i visori VR per la console risultano nettamente più comodi da indossare, specie per tempi prolungati. Tuttavia, a causa del prezzo elevato, tali dispositivi sono consigliati soprattutto ai gamers e agli appassionati di VR.
Visori VR per computer
Proprio come le versioni per la console di gioco, anche i visori VR per computer sono dotati di sensori indipendenti. Essi possono essere collegati al computer tramite un cavo USB o HMDI. Alcuni modelli supportano anche una connessione Bluetooth. Questa elimina la presenza del cavo, garantendo una maggiore libertà di movimento. Grazie ad un potente hardware di base combinato con la tecnologia dei visori VR di alta qualità, è possibile creare un’esperienza VR convincente e coinvolgente. Per questo, però, bisogna essere anche pronti ad una spesa consistente.
I leader del mercato in questo settore sono Oculus e HTC. I loro visori VR non richiedono un PC di fascia eccessivamente alta. Un PC ragionevolmente aggiornato è di solito sufficiente. Ad oggi esistono sia numerosi videogiochi che software scientifici o creativi compatibili con questi visori.
Oculus
L’Oculus Rift S può essere utilizzato solo tramite un computer Windows. Offre una buona qualità d’immagine e un elevato comfort di utilizzo. Rispetto al suo predecessore, la versione S è dotata di una risoluzione maggiore (1280×1440 pixel per occhio). Tuttavia, il monitor è passato da OLED a LCD, il quale presenta gradazioni di nero meno scure. Le telecamere integrate nei visori rilevano i movimenti e i due controller impugnabili dal giocatore trasferiscono i movimenti della mano direttamente nella realtà virtuale. Grazie alla tecnologia di cui sono dotati, questi controller sono in grado di restituire i movimenti del braccio in modo ancora più realistico. Tali visori possono essere utilizzati sia stando fermi, seduti sul divano, che in un’area di gioco di circa 2×2 metri.
HTC
L’HTC Vive Pro ha un display AMOLED e una risoluzione d’immagine di 1440×1600 pixel per occhio. Con l’adattatore wireless è possibile muoversi, a differenza della versione precedente, senza l’ausilio di cavi. Grazie alle quattro stazioni base l’area di gioco può raggiungere i 100 metri quadrati. Il sistema di tracking elabora i movimenti con una precisione millimetrica nello spazio. Non appena si esce dai limiti dell’area di gioco, il sistema avverte l’utente. Il modello Vive Cosmos possiede le funzioni di tracking integrate. La presenza di 6 telecamere assicura il calcolo preciso della posizione e del movimento. La risoluzione di 1440×1700 pixel per occhio fornisce infine un’immagine leggermente più nitida del Vive Pro. Infine grazie ad un apposito sistema (flip-up), possono essere gli occhiali possono essere sollevati o riabbassati in un istante.
Windows Mixed Reality
I dispositivi VR di Lenovo, Dell e Acer usano una tecnologia Microsoft: Windows Mixed Reality. Tutte queste marche, quindi, nonostante producano visori VR con il proprio nome, possiedono la medesima tecnologia sviluppata da Microsoft. Essendo questi visori dotati di sensori interni non sussiste il bisogno di installare sensori aggiuntivi. Due telecamere monocromatiche eseguono la scansione dell’utente. Rispetto al visore Oculus, offrono una risoluzione superiore, ovvero di 1440×1440 pixel. Tuttavia, a causa dei display LCD, la restituzione dei colori risulta un po’ meno convincente. Infine, le lenti collocate davanti allo schermo creano una sfocatura verso i bordi, la quale indebolisce l’immersione nella realtà virtuale.
Realtà virtuale vs. Realtà aumentata vs. Realtà mista
Le realtà virtuali (VR) sono mondi virtuali completamente artificiali. Non presentano un fondale reale. La realtà aumentata (AR), invece, espande le immagini e gli ambienti reali con informazioni digitali, ovvero sovrappone il mondo virtuale a quello offline(reale). Originariamente, Mixed Reality (realtà mista) significava la stessa cosa di AR, ma dall’introduzione della tecnologia di Microsoft, la confusione ha preso il sopravvento. In effetti, si tratta comunque di VR.
La tecnologia del futuro: visori VR autonomi
L’Oculus Quest è il primo visore VR autonomo, ovvero che non richiede nessun PC, console o smartphone per creare un ambiente virtuale. Questi visori funzionano in modo completamente autonomo grazie al tracking integrato a sei gradi di libertà 6DOF, il quale non richiede di piazzare alcun sensore nell’ambiente. Le quattro telecamere all’interno del visore rilevano la luce infrarossa del controller e del casco. Oltre alla completa libertà di movimento, questi modelli autonomi sono caratterizzati da una semplice installazione. Gli schermi OLED, con una risoluzione di 1600×1200 pixel, garantiscono toni di nero particolarmente scuri e una restituzione dei colori in generale molto buona. Tuttavia, la potenza di calcolo non è assolutamente paragonabile a quella di un PC da gamers.
A cosa prestare attenzione quando si acquista un visore VR
I visori VR sono la porta d’ingresso al mondo virtuale. Per garantire un’esperienza coinvolgente il tutto deve apparire il più realistico possibile. I visori VR di alta qualità trasmettono i movimenti della testa senza percettibili ritardi e con la massima precisione. In questo modo l’utente può interagire con l’ambiente virtuale nel modo più coinvolgente possibile senza distrazioni, dovute a limiti tecnici, in grado di distruggere rapidamente l’illusione creata. Con il progredire dello sviluppo, la qualità dell’immagine e i tempi di risposta sono migliorati notevolmente. Tuttavia sussistono ancora differenze significative tra i diversi modelli soprattutto in relazione alla tecnologia di tracciamento utilizzata, qualità dell’immagine, comfort e compatibilità con le diverse piattaforme di gioco.
Tecnologia di tracciamento (tracking)
Per un’esperienza VR soddisfacente, la libertà di movimento è particolarmente importante. Con l’aiuto di sensori di tracciamento, i visori individuano la posizione e gli spostamenti dell’utente. Solo con un tempo di risposta istantaneo e preciso dei movimenti si ha l’impressione di essere davvero in un altro mondo.
Esiste una differenza tra il tracking della testa, della posizione e del controller. Tutti i modelli utilizzano l’head tracking. I visori VR registrano l’inclinazione, la posizione e il movimento della testa. Non appena il giocatore muove il capo, ciò si rispecchia anche nel mondo virtuale.
I sensori di movimento esterni, da collocare all’interno della stanza, registrano gli spostamenti del giocatore sulla superficie di gioco. I sensori di tracciamento esterni come quelli di Oculus e HTC hanno lo svantaggio di dover essere installati nella stanza, ma funzionano anche in modo molto più preciso dei sensori interni dei modelli Windows. Per i gamers, sicuramente, i dispositivi dotati di sensori esterni si rivelano più adatti; tuttavia, coloro che desiderano esclusivamente fruire di video VR o sperimentare semplici applicazioni, possono risparmiarsi la fatica di installare sensori aggiuntivi nella loro casa e semplicemente dotarsi di un Visore con sensori integrati.
I moderni visori come l’Oculus Rift S, l’HTC Vive Cosmos e i modelli con Windows Mixed Reality usano il cosiddetto tracking “inside-out”, in grado di coprire un’area più ampia. Questo tipo di tracking utilizza cinque telecamere collocate sulla parte superiore dei visori VR le quali sono orientate verso l’esterno in diverse direzioni. Per i videogiochi è altrettanto importante avere un controller in grado di rilevare i movimenti delle braccia in modo preciso. Questo permette agli utenti di afferrare, rilasciare o lanciare oggetti. In alternativa esistono anche dei guanti per la realtà virtuale.
DOF: i gradi di libertà nello spazio
I gradi di libertà (DOF) sono un parametro che descrive la libertà di movimento di un corpo rigido nello spazio tridimensionale. Nello spazio tridimensionale, è possibile un massimo di sei DOF, cioè il movimento lungo i tre assi più la rotazione rispetto a ciascun asse. Gli occhiali VR con 6DOF offrono quindi il rilevamento esatto dei movimenti rettilinei, ma anche delle rotazioni e delle inclinazioni nello spazio virtuale.
Qualità dell’immagine
Oltre al tracciamento, la qualità dell’immagine è anche un fattore cruciale per un’esperienza VR realistica. Una buona immagine dipende soprattutto dalla risoluzione, dal campo visivo e dalla frequenza di aggiornamento. Attualmente, la migliore qualità d’immagine è fornita dai modelli di Oculus e HTC.
Risoluzione
La risoluzione è continuamente soggetta a perfezionamenti. Di base, più alta è la risoluzione, cioè più pixel sono presenti, più nitida risulta l’immagine e dunque più intensa diventa l’immersione nella realtà virtuale. Con risoluzioni basse la magia tende a svanire e spesso a causa del cosiddetto effetto zanzariera (quando si possono distinguere i singoli pixel).
Una risoluzione di 1440×1440 pixel, per esempio, significa che un’immagine è larga 1440 pixel e alta 1440 pixel. Un’immagine di qualità particolarmente alta viene restituita da modelli costosi come l’HTC Vive Pro con una risoluzione di 2880×1600 pixel in totale, o 1440×1600 pixel per occhio. Per giochi o applicazioni HD, la risoluzione totale non dovrebbe essere inferiore ai 1920×1080 pixel.
Campo visivo
Il campo visivo degli occhiali VR determina l’estensione orizzontale con cui gli utenti possono fare esperienza del mondo virtuale, o più semplicemente: quanto è ampio il loro campo visivo. L’occhio umano ha un campo visivo di circa 180 gradi. Con i visori VR, il valore è di solito compreso tra i 90 e i 110 gradi. Di nuovo, più ampio è il campo visivo, maggiore è l’immersione. Solo quando il campo visivo è completamente riempito dall’immagine e i bordi non sono percepibili, gli utenti sono in grado di immergersi completamente nel mondo virtuale.
Frequenza di aggiornamento
La frequenza di aggiornamento è anche cruciale per un’interazione veloce e una buona qualità dell’immagine. Questo valore determina quanti fotogrammi al secondo vengono riprodotti. Nei modelli di buon livello, il valore è compreso tra 60 e 120 hertz (Hz). 90 Hertz significa 90 fotogrammi al secondo. Questo valore è necessario per una percezione VR fluida e allo stesso tempo naturale. Più alta è la frequenza, migliore è l’illusione. Inoltre, un eccessivo ritardo temporale non di rado scatena vertigini e nausea.
Comfort
Per godersi anche le sessioni di gioco più lunghe, i visori VR devono essere il più comodi possibile. Ciò infatti ha una grande influenza sull’esperienza di gioco. Il peso, ad esempio, dovrebbe essere distribuito uniformemente su tutta la testa.
Per garantire una vestibilità ottimale, il dispositivo deve essere adattabile il più possibile a diverse forme di testa. In caso contrario i visori tenderanno a scivolare o ad esercitare troppa pressione. Le cinghie regolabili assicurano una certa versatilità. Anche una buona imbottitura interna evita una sensazione di pressione sul viso. Un sistema a due cinghie, composto da una cinghia orizzontale e una cinghia sopra la testa, entrambe regolabili, rappresenta anche un sistema pratico.
I controller dovrebbero avere una forma ergonomica, cioè garantire una presa salda e confortevole, oltre a rispondere in modo affidabile e rapido. Un peso il più limitato possibile farà in modo che mani e le braccia non si stanchino velocemente durante la sessione di gioco.
Piattaforme e sistema operativo
Gli attuali bestseller dell’industria dei videogiochi sono sempre più ottimizzati per la VR. Numerosi videogiochi sono ora disponibili sia per console che per PC. A disposizione degli utenti esistono quattro piattaforme per videogiochi VR per PC: Oculus Store, Microsoft Store, Viveport e Steam VR. Tuttavia, l’Oculus Store è esclusivo per gli utenti Oculus, Microsoft Store per gli utenti Windows Mixed Reality e il Viveport è per gli utenti HTC. Steam VR, invece, si è affermato come piattaforma compatibile con tutti e tre i produttori e offre il più vasto catalogo di videogiochi.
Anche il Playstation VR Storedi Sony si è imposto con molti titoli di punta. Il vantaggio qui è che tutti i videogiochi sono stati ottimizzati per Playstation VR. I titoli esclusivi per le console di solito funzionano meglio e sono meno inclini ai bug (errori), mentre i videogiochi sviluppati per sistemi diversi di solito scontano questa versatilità a fronte di una grafica complessivamente inferiore e spesso un maggior numero di bug.
I visori VR sono dannosi per la salute?
A volte, quando si usano visori VR, può capitare di sentirsi male. Il problema si verifica principalmente quando si gioca da seduti e con alcuni particolari videogiochi come i “jump’n’run” (salta e corri) o gli sparatutto in prima persona. La causa: l’occhio percepisce i movimenti nel mondo virtuale, ma la percezione dell’equilibrio nell’orecchio non registra alcun movimento reale. Quindi le impressioni sensoriali non corrispondono. Di conseguenza il cervello presume che siate malati. Per proteggerti, prende contromisure che causano vertigini, nausea e mal di testa.
Una buona risoluzione risulta utile: più è alta, meglio l’occhio percepisce l’immagine. Per andare sul sicuro, è consigliabile fare una pausa di dieci minuti dopo un’ora di realtà virtuale: prendere un po’ d’aria fresca e bersi un bicchiere d’acqua. Di regola, il disagio si placa dopo pochi minuti.
Inoltre, sussiste un maggiore rischio di incidenti se il dispositivo non viene utilizzato come previsto. L’ambiente circostante può risultare pericoloso. Ad esempio è importante non camminare in casa mentre si indossano i visori e utilizzarli sedendo su sedie stabile e sicuro. I bambini dovrebbero usare i visori VR solo a partire dai 12 anni, al fine di evitare possibili danni agli occhi. Poiché prima dei 12 anni gli occhi si stanno ancora sviluppando, una prolungata esposizione ad ambienti virtuali 3D potrebbe comprometterli.
Pulizia e manutenzione
Pulire regolarmente le lenti con un panno morbido (in microfibra). Non usare mai acqua, detersivo o altri detergenti.
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